Piacere... Charly Schivo, o se preferite Carlo!!! In effetti non mi libererò mai di questi due nomi contrapposti... sono legati ai miei spostamenti, alle diverse epoche della mia vita... Carlo è la persona regolare, il "contabile", il Dr. Jeckill della situazione, Charly è l'artista, l'esuberante sensibile sognatore, il nottambulo... Carlo è nato con me... il lontano 27 ottobre 1972 ad Alassio, mentre Charly spunta a Novara solo nel 1990, l'inizio del mio peregrinare in lungo e in largo per l'Italia con la volontà di fare della musica la mia compagna di vita. Ma compare ben prima la musica nel mio mondo:è a Natale del 1980 che ricevo in dono da "Babbo Natale" la mia prima Bontempi...quella rossa e bianca, con due ottave e gli accordi a pulsante sulla sinistra...ve la ricordate?
...Solo due anni dopo mi trovo alle prime esperienze con il classico gruppo dell'oratorio... l'organista a militare e un bambino che non arrivava nemmeno ai pedali dell'organo ad accompagnare la giovane ed improvvisata corale. Quanto tempo è passato... ma se chiudo gli occhi ancora mi ci vedo... e soprattutto ricordo la tensione, e la liberazione che sentivo appena suonavo le prime note, la maestosità di quel suono... la contrapposizione tra me, così piccolo e quello strumento immenso... così i miei due cari, splendidi e pazienti genitori, con le dovute pressioni da parte dei miei indimenticabili nonnini, decidono di mandarmi a lezione di musica... mai l'avessero fatto...hanno creato un mostro!!!
A parte gli scherzi, ogni tanto mi chiedo se non se ne siano mai pentiti... io sinceramente no.
I vari traslochi dell'infanzia, dovuti alla carriera lavorativa di mio padre contribuiscono a farmi conoscere musicisti nuovi, prima a Chivasso, poi a Biella, dove tra l'altro ha inizio la mia lunga carriera di pianobarista. E' proprio allo storico pianobar/night "Quattro Strade" della campagna biellese che percepisco i primi guadagni dalla musica, all'età di 16 anni, con Giacomo Angelino... 35.000 lire in due a sera...dalle 21.00 alle 2.00, praticamente il gestore ha rischiato una condanna per sfruttamento del lavoro minorile... ma è stata l'esperienza la vera paga. Il trovarmi di fronte persone sconosciute che mi ascoltavano, mi giudicavano, con imparzialità... e non immaginate la soddisfazione di sentirsi dire "bravo", o il primo applauso, che non sia stato da parte di mamma e papà. [Continua...]